Nomine sanità: lo sconsolante teatrino della maggioranza

Giorni fa mi sono imbattuta in un articolo sul tema di sanità in Umbria, il cui titolo mi ha colpito in quanto sembra un ossimoro Bocci: ora il cambiamento”.

Non voglio certo entrare nel merito della “Guerra dei Roses” interna al PD umbro, limitandomi però  ad evidenziare come è vergognoso paralizzare le istituzioni regionali, Giunta ed Assemblea legislativa, per difficoltà interne al PD umbro, accampando ogni pretesto per evitare la convocazione dell’Assemblea, forse per paura di palesare la mancanza di una maggioranza.

É gravissimo che problemi interni al PD debbano determinare il coma delle istituzioni della Regione Umbria, dato si tratta di due realtà autonome e distinte, anche se la presidenteMarini insiste a confonderle, nonostante solo il 35% dei cittadini umbri hanno votato PD alle ultime elezioni.

L’articolo affrontava il tema Sanità, una competenza che, giova ricordare, “assorbe oltre la metà dell’intero bilancio regionale con previsioni pari al 64,03% del totale (in aumento rispetto al 2013, pari al 57,72%) e con impegni che rappresentano il 78,20% di quelli assunti complessivamente nel 2014 (anch’essi in aumento rispetto al 2013, pari al 74,10%)” come ricorda la Corte dei Conti, pari a 1667 milioni di euro in termini assoluti (nel 2014).

Ecco perché la questione delle nomine dei direttori generali (che hanno il potere assoluto su ogni aspetto della gestione sanitaria) ha una importanza fondamentale e porta a questo tipo di contrasto.

Leggendo le indiscrezioni della stampa, sembrerebbe che la presidente Marini starebbe valutando di “sistemare” Walter Orlandi (la cui nomina a direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia fu voluta a tutti i costi dalla presidente Marini ha portato allo strappo con l’ex assessore Barberini) alla gestione della CRAS, la Centrale di Acquisto per la Sanità.

La CRAS gestisce cifre enormi, perciò fa sorridere questa indiscrezione; è come se un genitore togliesse il motorino al figlio e poi lo compensasse regalandogli un aereo.

Era lo stesso Walter Orlandi che alla vigilia di Natale 2015 annunciava “l’azzeramento delle barelle nelle corsie” all’ospedale Santa Maria della Misericordia a Perugia, nonostantedati oggettivi che suggeriscono il contrario .

Le strutture sanitarie umbre sono purtroppo lontane anni luce dalla “eccellenza sanitaria nazionale” che Walter Orlandi ostenta, come dimostra la classifica LEA che pone l’Umbria al decimo posto tra le Regioni italiane, in peggioramento

Tutto questo non per colpa dei “dipendenti”, accusa che Walter Orlandi vuole attribuire alMoVimento 5 Stelle, cercando anche di intimidirci con la minaccia di “qualsiasi legittima iniziativa a tutela dell’immagine”, ma piuttosto della politica che decide le nomine e prende le decisioni chiave. Questa situazione non è stata denunciata solo dal MoVimento 5 Stelle, ma dallo stesso consigliere Luca Barberini, ex assessore alla sanità, in occasione della sua conferenza stampa .

Ed anche la Corte dei Conti, nella già citata “Relazione alla parifica” del 10 luglio 2015 ha sollevato  numerosi rilievi sulla sanità umbra, sotto numerosissimi aspetti. Si tratta diaspetti importanti quali mancanza di trasparenza, spesa per affitti, spesa per incarichi e consulenze, spesa farmaceutica ed ospedaliera ed anche gravi episodi scoperti dai N.A.S. presso strutture ricettive per la popolazione anziana beneficiarie di finanziamento/sovvenzione da parte della Regione rispetto ai quali la Corte scrive“pertanto può ragionevolmente ritenersi che la Regione non provvede autonomamente ad eseguire i dovuti controlli” e “dagli atti prodotti non risulta effettuato, a seguito delle rilevate irregolarità, alcun recupero in termini monetari dei contributi erogati alle strutture di cui trattasi, pari complessivamente ad € 302.427,20, per il 2012 e ad € 241.599,44, per il 2013 ”.

Indipendentemente da come finirà la “faida” interna al PD e dalla carica che la presidenteMarini riuscirà a dare Walter Orlandi, entrambi dovrebbero avere più rispetto per la realtà dei fatti e i cittadini umbri, cercando di impegnarsi più a migliorare realmente la sanità, invece di fare proclami e minacciare querele alla prima voce (documentata da dati oggettivi) di critica.

Maria Grazia Carbonari,
Portavoce M5S
Consiglio regionale Umbria

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