Precari terremoto: altre 30 persone finiscono per strada

I fantasmi del terremoto del 1997 riaffiorano oggi sotto altre spoglie. Oggi perderanno infatti il posto 30 persone; 30 famiglie che, in silenzio, rischiano di affondare, dopo la decisione del Comune di Nocera Umbra e di Valtopina di interrompere il rapporto di lavoro –sono i c.d. precari del sisma del 1997.

Donne e uomini che, dopo esser stati arruolati per gestire l’emergenza infinita di Nocera Umbra e Valtopina, da tempo, verso la fine di ogni anno, sono obbligati a un’indegna questua presso Comune e Regione allo scopo di ottenere la proroga dei loro contratti, generalmente limitati a un anno. Da ben 18 anni va avanti così: è giusto costringere le persone a una simile forma di sudditanza, di violenza psicologica?
Oggi però dovranno lasciare i loro uffici.

Scelta che origina anche dalla schizofrenia del Governo e, segnatamente, delMinistero del Lavoro, quello diretto dal ‘cooperatore’ Poletti. I Comuni di Nocera Umbra e Valtopina, infatti, hanno registrato una ricca corrispondenza con la Direzione ministeriale territoriale per l’Umbria, ma, poi, sono stati costretti ad alzare bandiera bianca, giacché, a fine febbraio 2016, il Ministero medesimo “ha dichiarato la propria indisponibilità all’assistenza della stipula dei contratti in deroga ai sensi dell’art. 19 c.3 del D.L.gs 81/2015”. Bello, no? 30 posizioni lavorative cancellate in una riga e mezzo di parole.

Le responsabilità di questa triste situazione sono però molteplici e individuabili anzitutto nella mancata stabilizzazione del personale da parte dei passati amministratori locali di Nocera Umbra e Valtopina nel corso di quasi 20 anni!

Si è registrato poi il grave disimpegno della Giunta regionale, con Catiuscia Marini che, al suo secondo mandato, non ha trovato modo di assicurare quella ‘soluzione ponte’ che, a metà dicembre, avevano annunciato come fattibile.

Il Comune di Nocera Umbra, nella delibera con cui congeda i precari, parla di “personale esperto e fornito delle necessarie conoscenze”, giacché profondamente formato in tema di ricostruzione. Ricostruzione che, prosegue il Comune, “è ancora in atto” e che resta “esigenza inderogabile”. Stesso dicasi per Valtopina.

L’assessore regionale Bartolini intanto convoca Comuni coinvolti e sindacati per il prossimo 25 marzo. Sappia che il MoVimento 5 Stelle non accetterà alcun ricorso a esternalizzazioni e agenzie interinali: basta con queste porcate!

Presenteremo comunque un’interrogazione urgente per spingere Catiuscia Marini ad assumersi le proprie responsabilità, dando seguito, senza indugi, agli annunci di dicembre, evitando che, nel disastro generale, altre 30 persone finiscano in mezzo alla strada, dopo aver dato tanto alla comunità e all’amministrazione, con ben 18 anni di precariato pubblico: ma si può? Ma davvero l’Italia, l’Umbria possono fare tanto male ai propri cittadini, costretti a emigrare o a vivere di stenti?

Andrea Liberati,
Capogruppo M5S
Consiglio regionale Umbria

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