Cresce il fronte pro Senato elettivo: più di 500.000 emendamenti al ddl su riforma costituzionale

Sono più di cinquecentotredicimila gli emendamenti presentati al ddl sulle riforme in commissione Affari costituzionali del Senato. Un numero mostruoso che fa temere anche per la tenuta del Governo e del suo progetto riformista. È cresciuto a dismisura il fronte di coloro che spingono per un Senato elettivo (e quindi più legittimato) e per un maggior bilanciamento delle funzioni delle Camere del Parlamento.
Centosettanta senatori contrari alla riforma
Secondo alcune indiscrezioni, il numero dei senatori contrari alla riforma sarebbe salito a 170 e fra loro, oltre ai rappresentanti della Lega, del Movimento 5 Stelle e di Sel, ci sarebbero gli appartenenti alle minoranze del PD e di Forza Italia. Nonostante questo Renzi, al termine della direzione PD sul Mezzogiorno, ha dichiarato che la maggioranza non è mai mancata e continuerà a non mancare.
Mezzo milione di emendamenti dalla Lega, 17 dalla minoranza PD che vuole il Senato elettivo
Ben 510.000 sono gli emendamenti alla riforma costituzionale presentati dalla Lega, con Calderoli che ha dichiarato di voler letteralmente seppellire il ddl. Ma forse fanno più clamore i 17 emendamenti proposti dai 28 senatori che appartengono alla minoranza del Partito Democratico, che dimostrano così di non avere alcuna intenzione di desistere dalla richiesta di Senato elettivo.
Anche Forza Italia avanza la stessa richiesta. Il capogruppo Romani ribadisce che il patto nel Nazareno non esiste più e che non esistono neanche le condizioni per un eventuale nuovo accordo tra il Premier e Berlusconi. Il rappresentante azzurro sottolinea che ormai è evidente che esiste una maggioranza che vuole il senato elettivo e Renzi dovrebbe rendersi conto di non avere più i numeri e, con buon senso, aprire alle modifiche.
La maggioranza: sì al dialogo, ma no a grandi cambiamenti del testo
Ma di modifiche la squadra di Governo non sembra volerne parlare, per lo meno per quanto riguarda l’elettività del Senato: Lorenzo Guerini dice che il Governo è pronto a dialogare e a portare miglioramenti al testo, ma senza fare cambiamenti che annullino il cammino fino a qui fatto dalla riforma. Insomma, ancora una volta varrà la regola “dialogo con tutti, veti da nessuno”.
(Fonte: Ubaldo Cricchi, www.correttainformazione.it)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *