Perugina: ultimo atto?

Sembra arrivata ad un momento decisivo la vertenza tra i lavoratori della Perugina di San Sisto e la proprietà Nestlé, sollecitata più volte anche da me e Filippo Gallinella, ad intervenire con un piano industriale che preveda il mantenimento dei livelli occupazionali e la diversificazione della produzione dello stabilimento umbro.

Nel corso dell’ultimo coordinamento nazionale, Nestlé ha annunciato un incontro con le rappresentanze sindacali che si terrà nella giornata di domani presso la sede diConfindustria di Perugia. In questa occasione, saranno ascoltate le richieste dei lavoratori e valutata la proposta da essi avanzata per un rilancio del sito produttivo. A seguire, Nestlé presenterà il suo piano industriale per lo stabilimento, nella speranza che si arrivi ad un punto di incontro tra le aspettative dei lavoratori e i progetti della proprietà: un successivo incontro è fissato per il 2 marzo. L’obiettivo più volte annunciato da Nestlé di puntare tutto sul “Bacio” non convince né i sindacati né  i portavoce pentastellati, poiché un solo prodotto non sarebbe sufficiente a sostenere i livelli occupazionali dell’azienda.

Più volte è stata lanciata, invece, la proposta di diversificare la produzione prima con le capsule di caffè ed ora con i gelati, alla luce della recente Joint Venture con il gruppo R&R proprietario della Eskigel di TerniConsiderato che il mercato italiano è uno di quelli in cui il Gruppo Nestlé vende di più, il settimo in ordine d’importanza, riteniamo che lo stabilimento della Perugina sia ancora strategico e possa apportare, se adeguatamente supportato da un robusto piano industriale espansivo, lavoro per il territorio e profitti per gli azionisti della multinazionale. Riteniamo, altresì, che lo stabilimento debba essere preservato nonché rilanciato come azienda di prodotti dolciari, nella sua accezione più ampia possibile, anziché ridotto a fabbrica di soli “Baci” e tavolette di cioccolato.

Tiziana Ciprini,
Portavoce M5S
Camera dei Deputati

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