Garanzia giovani: caporalato legalizzato

Sulle valutazioni espresse dai rappresentanti della Giunta di Palazzo Donini in merito all’efficacia del programma Garanzia Giovani, noi del MoVimento 5 Stelle rispondiamo che contestiamo alla radice il sistema, un modello europeo rivelatosi del tutto inadatto a un Paese come il nostro, già privo di tutele e di reddito di cittadinanza. Sul presunto successo di Garanzia Giovani veniamo a sapere dall’assessore regionale Fabio Paparelli che ben 2mila giovani avrebbero trovato lavoro in Umbria. Ci piacerebbe sapere quale lavoro, forse uno occasionale e a liquidazione straposticipata? Un lavoro senza adeguati diritti economici, sociali, previdenziali sarebbe lavoro o piuttosto i decisori apicali stanno ingrossando le fila del nuovo caporalato legalizzato. Giovani e meno giovani passano oggi invariabilmente tra voucher e tirocini, nell’assoluta precarietà, venendo pagati pochissimo, quando accade dopo mesi e mesi, senza nemmeno il diritto alla malattia: non si può essere soddisfatti di questa scandalosa situazione. Garanzia Giovani è l’ultima espressione vuota e retorica di un meccanismo insano, articolato nel tempo, atto a travolgere i residui diritti fino a sconvolgere le stesse famiglie italiane, ormai esauste. In Italia Garanzia Giovani rappresenta dunque un fallimento su tutta la linea. E a tutto ciò in Umbria si aggiunge l’opacità del percorso di formazione, viste anche le denunce che il MoVimento 5 Stelle ha presentato alle competenti autorità a seguito di puntuali esposti di alcune agenzie formative, che contestano le modalità di assegnazione dei fondi: una vergogna di cui qualcuno dovrà presto rispondere.
(Andrea Liberati, Capogruppo M5S Consiglio regionale)

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